Ciao a tutti! Con questo post voglio far conoscere in maniera più dettagliata la storia del Campionato del Mondo di velocità riservato ai motocicli, meglio noto ai giorni nostri come Motomondiale. Esistono infatti molti post e articoli sul web che raccontano qua e la vari episodi, regolamenti o singoli eventi ma che non ripercorrono per intero ed in maniera più dettagliata il susseguirsi degli eventi della stagione, i commenti dei protagonisti ed una analisi tecnica dei mezzi in gara. E' mia intenzione iniziare la storia dal 1982 un pò perché la mia memoria storica e le mie fonti partono da tale era, sia e soprattutto perché i primi anni '80 segnano l'inizio del motociclismo moderno, con il declino sia delle competizioni extra Campionato del Mondo, ritenute troppo onerose dalle case costruttrici e troppo impegnative per i piloti sempre più oberati da test sulle proprie moto e dagli impegni promozionali, sia delle corse su strada, troppo pericolose per le scarse dotazioni di sicurezza dei circuiti stradali.
E' ovvio che gli i favori del pronostico siano tutti puntati verso quelli che sembrano al momento più in forma: il "marziano" Kenny Roberts, Randy Mamola ed il nostro Marco Lucchinelli.
In quegli anni iniziano a salire vertiginosamente i costi per greggiare nella classe regina: da qui assisterà ad un lento ma inesorabile sparire dei piloti privati in quanto le case smetteranno di vendere le proprie moto per non divulgare la propria tecnologia, espandendosi piano piano la formula del leasing, dove le moto verranno poi ritirate a fine stagione e distrutte o al massimo regalate al campione del mondo. Spariranno quindi case come la Sanvenero o la Morbidelli che per gioventù o mancanza di risorse economiche non potranno competere con i colossi giapponesi sempre più intenzionati a investire in una classe che può dare ritorni di immagine ed economici simili alla Formula 1.
Interssanti sono i pronostici di alcuni tra i più autorevoli giornalisti mondiali, non tanto per quando dichiarano (fututi campioni: Torno 50, Nieto 125, Mang 250-350, Roberts 500 e Biland Sidecar) quanto per i nomi: a quei tempi già giravano per il paddock Paolo Beltramo (inviato odierno mediaset nei box) e Carlo Florenzano (attuale dirigente Honda). Come dire oggi: largo ai giovani!!
La classica apertura della stagione avviene a Daytona con la 200 miglia: la vittoria va a Graeme Crosby, con la Yamaha del team Agostini con al secondo posto l'astro nascente americano Freddie "The Fast" Spencer con la Honda 1000. Quest'ultimo aveva già vinto la gara precedente (la 100 miglia Superbike), e se non fosse stato per un calo delle gomme avrebbe vinto anche la 200 miglia!! Che antipasto per il motomondiale!! Gli altri due favoriti non hanno avuto molta fortuna: Kenny Robets si è dovuto ritirare per noi ai carburatori mentre Randy Mamola ha centrato un muretto affrontando la prima curva.
100 Miglia Superbike Daytona 1982
Più passano i giorni e ci si avvicina al gran premio iniziale di Buenos Aires, più aumenta l'attesa per l'inizio di questo campionato che appare sempre più emozionante ed incerto nel risultato. Vi è poi anche l'interesse per la prima volta della classe regina in Argentina: nel 1981, infatti, avevano corso solo le 125 e le 250 con un successo di pubblico non indifferente, cosa che ha spinto la FMI, le case motociclistiche e l'organizzatore a replicare nel 1982 con la 500, la 350, all'utimo anno di vita, e la 125. Vi è inoltre un aspetto tecnico rilevante: in questa stagione tutte le quattro sorelle giapponesi saranno presenti nella massima categoria con 11 piloti ufficiali e mezzi completamente nuovi ed in qualche caso rivoluzionari. La suzuki con la XR 40, la Yamaha con la OW 60, moto simili ai modelli precedenti ma comunque totalmente nuove, la Honda Ns 500, una tre cilindri a V che riserverà molte sorprese e la Kawasaki KR 500 con telaio monoscocca, la più sosfisticata tra le 4. Vi sono poi le cenerentole relegate solo ad un ruolo di comparsa come la Morbidelli, la Sanvenero e la Cagiva.
Buenos Aires 1982 First Round 2/2
Buenos Aires 1982 First Round 1/2
Vi siete goduti i filmati? Roba da urlo! Come dice Guido Meda "Tutti in piedi sul divano!" Credo che i commenti siano superflui. Di certo il colosso Honda con la nuova 3 cilindri piazza tutti e 3 i suoi piloti nei primi 6 posti, con uno Spencer stellare che rischia di vincere all'esordio del motomondiale con una moto anch'essa all'esordio!! Gli italiani? Lucchinelli ha tentato di tenere testa ai tre scatenati davanti, Uncini chiude con un onorevole 4° posto, Reggiani infortunato al piede sinistro in prova chiude 10°, ultimo in zona punti (al tempo i punti venivano assegnati ai primi 10, non ai primi 15 come oggi) e Graziano Rossi 15° con una obsoleta Yamaha OW 53 del team Agostini, comunque terzo tra i privati. Tra questa e la prossima gara comunque passerà un mese e le case sono tutte pronte ad affilare le armi per migliorare le prestazioni della propria moto: la Suzuki ha già pronto un super-motore per Salisburgo, di Yamaha corre voce che si stia preparando una rivoluzionaria V4, Kawasaki, ultima delle case ufficiali a Buenos Aires ha in programma un intenso programma di test. E "king" Kenny Roberts medita di ritirarsi a fine stagione...
Le altre classi? In argentina hanno corso anche la 350, al suo ultimo anno di vita, e la 125. La prima è andata l Venezuelano Carlos Lavado, che ha battuto il francese Balde all'ultima curva, mentre la 125 e' andata allo spagnolo Angel Nieto, secondo l'altro spagnolo Ricardo Tormo, il primo su Garelli il secondo su Sanvenero. Al tempo le case Italiane dominavano...
Ma prima di aprire la stagione europea di gare, c'è una succulenta anteprima... La 200 miglia di Imola.
STAGIONE 1982 - 1982 SEASON
Quella che prenderà il via il 28 marzo a Buenos Aires sarà molto simile per certi versi alla stagione 2011 a cui andremo incontro. Ben 4 piloti italiani hanno la possibilità di aggiudicarsi il titolo mondiale, a partire da Marco Lucchinelli campione del mondo in carica che ha lasciato la Suzuki del team Gallina per approdare allo squadrone della Honda HRC, che porterà in pista la nuova 3 cilindri a due tempi al posto del flop a quattro tempi denominato NR, la famosa pistoni ovali, tutto'oggi fiore all'occhiello dell'immensa conoscienza tecnologica della Honda. Abbiamo poi un Franco Uncini che da privato più veloce del mondo si è guadagnato i galloni di pilota ufficiale Suzuki nel team Gallina, prendendo il posto di Lucchinelli, che sarà la rivelazione dell'anno vincendo il campionato del mondo, e gli agguerriti Virginio Ferrari, già vice-campione del mondo e il veloce Loris Reggiani, proprio colui che oggi ci diverte con Guido Meda con le sue telecronache del moderno motomondiale. C'era anche un certo Graziano Rossi: già, il padre di Valentino ritrova una moto competitiva nella file del Team Agostini a fianco di Graeme Crosby dopo stagioni deludenti in sella alla Morbidelli.E' ovvio che gli i favori del pronostico siano tutti puntati verso quelli che sembrano al momento più in forma: il "marziano" Kenny Roberts, Randy Mamola ed il nostro Marco Lucchinelli.
In quegli anni iniziano a salire vertiginosamente i costi per greggiare nella classe regina: da qui assisterà ad un lento ma inesorabile sparire dei piloti privati in quanto le case smetteranno di vendere le proprie moto per non divulgare la propria tecnologia, espandendosi piano piano la formula del leasing, dove le moto verranno poi ritirate a fine stagione e distrutte o al massimo regalate al campione del mondo. Spariranno quindi case come la Sanvenero o la Morbidelli che per gioventù o mancanza di risorse economiche non potranno competere con i colossi giapponesi sempre più intenzionati a investire in una classe che può dare ritorni di immagine ed economici simili alla Formula 1.
Interssanti sono i pronostici di alcuni tra i più autorevoli giornalisti mondiali, non tanto per quando dichiarano (fututi campioni: Torno 50, Nieto 125, Mang 250-350, Roberts 500 e Biland Sidecar) quanto per i nomi: a quei tempi già giravano per il paddock Paolo Beltramo (inviato odierno mediaset nei box) e Carlo Florenzano (attuale dirigente Honda). Come dire oggi: largo ai giovani!!
La classica apertura della stagione avviene a Daytona con la 200 miglia: la vittoria va a Graeme Crosby, con la Yamaha del team Agostini con al secondo posto l'astro nascente americano Freddie "The Fast" Spencer con la Honda 1000. Quest'ultimo aveva già vinto la gara precedente (la 100 miglia Superbike), e se non fosse stato per un calo delle gomme avrebbe vinto anche la 200 miglia!! Che antipasto per il motomondiale!! Gli altri due favoriti non hanno avuto molta fortuna: Kenny Robets si è dovuto ritirare per noi ai carburatori mentre Randy Mamola ha centrato un muretto affrontando la prima curva.
100 Miglia Superbike Daytona 1982
Più passano i giorni e ci si avvicina al gran premio iniziale di Buenos Aires, più aumenta l'attesa per l'inizio di questo campionato che appare sempre più emozionante ed incerto nel risultato. Vi è poi anche l'interesse per la prima volta della classe regina in Argentina: nel 1981, infatti, avevano corso solo le 125 e le 250 con un successo di pubblico non indifferente, cosa che ha spinto la FMI, le case motociclistiche e l'organizzatore a replicare nel 1982 con la 500, la 350, all'utimo anno di vita, e la 125. Vi è inoltre un aspetto tecnico rilevante: in questa stagione tutte le quattro sorelle giapponesi saranno presenti nella massima categoria con 11 piloti ufficiali e mezzi completamente nuovi ed in qualche caso rivoluzionari. La suzuki con la XR 40, la Yamaha con la OW 60, moto simili ai modelli precedenti ma comunque totalmente nuove, la Honda Ns 500, una tre cilindri a V che riserverà molte sorprese e la Kawasaki KR 500 con telaio monoscocca, la più sosfisticata tra le 4. Vi sono poi le cenerentole relegate solo ad un ruolo di comparsa come la Morbidelli, la Sanvenero e la Cagiva.
Buenos Aires 1982 First Round 2/2
Buenos Aires 1982 First Round 1/2
Vi siete goduti i filmati? Roba da urlo! Come dice Guido Meda "Tutti in piedi sul divano!" Credo che i commenti siano superflui. Di certo il colosso Honda con la nuova 3 cilindri piazza tutti e 3 i suoi piloti nei primi 6 posti, con uno Spencer stellare che rischia di vincere all'esordio del motomondiale con una moto anch'essa all'esordio!! Gli italiani? Lucchinelli ha tentato di tenere testa ai tre scatenati davanti, Uncini chiude con un onorevole 4° posto, Reggiani infortunato al piede sinistro in prova chiude 10°, ultimo in zona punti (al tempo i punti venivano assegnati ai primi 10, non ai primi 15 come oggi) e Graziano Rossi 15° con una obsoleta Yamaha OW 53 del team Agostini, comunque terzo tra i privati. Tra questa e la prossima gara comunque passerà un mese e le case sono tutte pronte ad affilare le armi per migliorare le prestazioni della propria moto: la Suzuki ha già pronto un super-motore per Salisburgo, di Yamaha corre voce che si stia preparando una rivoluzionaria V4, Kawasaki, ultima delle case ufficiali a Buenos Aires ha in programma un intenso programma di test. E "king" Kenny Roberts medita di ritirarsi a fine stagione...
Le altre classi? In argentina hanno corso anche la 350, al suo ultimo anno di vita, e la 125. La prima è andata l Venezuelano Carlos Lavado, che ha battuto il francese Balde all'ultima curva, mentre la 125 e' andata allo spagnolo Angel Nieto, secondo l'altro spagnolo Ricardo Tormo, il primo su Garelli il secondo su Sanvenero. Al tempo le case Italiane dominavano...
Ma prima di aprire la stagione europea di gare, c'è una succulenta anteprima... La 200 miglia di Imola.
Come si può pretendere di raccontare la storia del Motomondiale partendo dal 1982. Ho letto la premessa, ma non basta. La storia del motomondiale parte da più lontano. Sarebbe come raccontare la storia del '900 italiano cominciando dal rapimento di Aldo Moro. Oppure vale la pena di raccontare un determinato periodo, sicuramente più fertile e avvincente di quello attuale, ma pur con un inizio logico. Intendo che se si vuol parlare degli anni '80, si deve fare un accenno al '78-'79, in modo introduttivo. Non prendertela per carità, è solo un consiglio e non ci vedo nulla di sbagliato nella tua iniziativa. Si deve divulgare il più possibile quello che la storia ci insegna, però non l'ho detto io che si leggono post che raccontano qua e là...(con l'accento please).
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